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INFLUENZA
Malattia di carattere virale, contagiosa, con andamenti epidemici e pandemici, caratterizzata da un improvviso inizio acuto con febbre anche elevata, anoressia, disturbi intestinali, dolori muscolari e articolari e da successive complicazioni dell'apparato respiratorio. La periodicità pandemica si spiega con la breve immunità acquisita e con la comparsa di sottotipi virali che modificano le proprietà antigene del ceppo. Il contagio avviene attraverso l'individuo malato, per inalazione delle goccioline emesse starnutendo o tossendo. Esistono possibilità di complicazioni anche gravi per associazione di microrganismi patogeni: bronchite e soprattutto polmonite. Epidemie influenzali furono mortali per gli amerindi (che affermavano, non a torto, essere pestilenziale "il fiato dei bianchi"); altre sviluppate all'interno di popolazioni debilitate (per esempio in seguito a guerre o carestie) lasciarono profondi segni, come l'epidemia di "spagnola" al termine della Prima guerra mondiale. Numerose forme epidemiche con complicazioni polmonari sono rintracciabili e documentate nella storia medievale e moderna. Per esempio una gravissima pandemia influenzale partì dal Giappone intorno al 1556-1560, investì l'Europa (morì circa il 20 per cento della popolazione inglese) e imperversò in seguito nelle Americhe nel 1558-1559 portando al definitivo collasso le popolazioni mesoamericane già vittime dello sterminio dei conquistadores. Numerose epidemie sono riscontrabili negli annali della storia cinese.
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